Essere parte integrante ed operativa di una associazione come la CRI – Croce Rossa Italiana – ti porta a vivere l’entusiasmante mondo dell’associazionismo volontario a trecentosessanta gradi… e oltre!
Essere volontari CRI, con indosso l’inconfondibile ed amata uniforme rossa, a primo impatto ti porta ad essere individuati come soggetti che si occupano di sanitario nell’ambito di tutte le sfere che toccano questo settore, vedi pronto soccorso, pronto intervento, trasporto sanitario, deambulazione, etc.
Ma la CRI, potrà sembrare alquanto strano, ma non lo è assolutamente, è anche altre tipologie di servizi.
Chi entra a far parte di Croce Rossa Italiana ha un variegato mondo di servizi da svolgere in tanti ambiti, uno tra tutti il sociale.
Operare nel sociale comporta ritrovarsi in tutta una serie di attività e collaborazioni che mettono in risalto anche quanto di bello, di eccellente, si vive nel proprio territorio di appartenenza, come l’evento tenutosi qualche sera fa di inizio autunno in un comune del nostro Comitato, Vaccarizzo Albanese.
Manifestazione artistico culturale incredibilmente bella, organizzata in maniera ineccepibile nell’auditorium del paese dalle antichissime origini albanesi, ricca di notizie ed eventi storici culturali strepitosi, che hanno arricchito la partecipazione di noi Volontari presenti all’evento come servizio sanitario.
Si è potuta notare una comunità arbëreshë unità, desiderosa di emergere, e soprattutto attaccata alla proprie radici e tradizioni; si conosceva questo mondo da sempre, perché a pochi chilometri dalla nostra realtà, ma nel corso della serata abbiamo scoperto delle sfaccettature meravigliose come la storia del matrimonio con rito bizantino, i costumi tradizionali usati durante il rito, la funzione spiegata nei vari passaggi attraverso delle sequenze interpretate dagli stessi sposi.
Nel proseguo della serata, che ha visto la partecipazione e l’esibizione di artisti e autori del luogo che stanno primeggiando in ambito nazionale, è stata messa in risalto, decantandola in maniera prosaica, la figura della donna arbëreshë e, soprattutto, con la presenza istituzionale del vice ministro alla cultura albanese e dell’ambasciatrice del Kosovo, i forti legami della comunità di Vaccarizzo con Albania e Kosovo.
Questa rassegna ha comunque dimostrato come a volte eventi di questa portata possano galvanizzare i partecipanti in maniera entusiasmante e condivisa, facendo si che le figure come le nostre di operatori CRI si ritrovino a condividere culturalmente sempre più nel tempo esperienze interessanti come questa dell’Arbëria.
Gennaro Bartolomeo
Alcune fotografie della rassegna