Fumo: rischi e come smettere di fumare

Il fumo: quali rischi comporta e come smettere

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha rilevato che il tabagismo rappresenta la seconda causa di morte evitabile. Si stima che entro il 2030 il totale dei decessi legati al fumo potrebbe essere di 8 milioni all’anno.

Che cosa contiene una sigaretta?

Ad ogni boccata di fumo, mediante il fenomeno della combustione, vengono sprigionate più di 4.000 sostanze chimiche. Una sigaretta, infatti, contiene molti componenti oltre al tabacco. Tra gli elementi più pericolosi ricordiamo:

  • il catrame, composto da sostanze cancerogene, che si depositano nei polmoni e nelle vie respiratorie, e da altre sostanze irritanti che favoriscono infezioni, tosse cronica, bronchiti ricorrenti ed enfisema;
  • la nicotina, un alcaloide che influenza il sistema cardiovascolare e quello nervoso e genera assuefazione e dipendenza.

 

Quali sono i danni derivati dal fumo di tabacco?

Il fumo può causare:

  • bronchite acuta, che tende a divenire cronica e a degenerare nell’enfisema polmonare (allargamento degli alveoli e distruzione delle loro pareti);
  • asma e ricorrenti infezioni respiratorie;
  • cancro al polmone;
  • infarto e cardiopatie ischemiche;
  • arteriosclerosi delle coronarie e di tutte le altre arterie, ictus e aneurisma aortico;
  • infertilità e impotenza maschile;
  • invecchiamento cutaneo;
  • ingiallimento dello smalto dei denti, gengiviti e tumore alla bocca;
  • menopausa precoce, difficoltà a concepire, aborti spontanei, complicazioni della gravidanza, nascita di bimbi prematuri e sottopeso;
  • aumento del rischio di cancro alla vescica, al fegato, al pancreas, all’esofago, alla laringe, alla cervice uterina;
  • rischio di un precoce danno renale e peggioramento della retinopatia nei giovani soggetti diabetici.

Anche il fumo passivo ha effetti negativi sulla salute?

È stato ampiamente dimostrato che l’esposizione al fumo di tabacco ambientale costituisce uno dei più diffusi e pericolosi fattori inquinanti dell’aria ed un significativo rischio sanitario per i non fumatori.

Anche il fumo passivo induce il cancro polmonare.

Inoltre, si è potuto accertare che i figli di genitori fumatori presentano una maggiore incidenza di polmoniti, bronchiti, crisi asmatiche e rinofaringiti rispetto ai figli di genitori non fumatori. I neonati, in particolare, rischiano di andare incontro a tosse, disturbi respiratori, episodi di asma, otiti ed irritazione agli occhi se esposti al fumo passivo.

Come smettere di fumare?

Smettere di fumare è possibile, sia da soli (il 90% degli ex fumatori ha smesso senza bisogno di aiuto), sia chiedendo supporto o rivolgendosi agli specialisti della disassuefazione (le evidenze attestano che maggiore è il supporto ricevuto, più è alta la probabilità di smettere di fumare in modo definitivo).

Le strategie per abbandonare il vizio del fumo ad oggi comprendono:

  • terapie farmacologiche a base di sostitutivi della nicotina, bupropione, vareniclina e citisina;
  • sostegno psicologico, anche in via telefonica, di operatori specializzati e terapie di gruppo.

È possibile contattare il Telefono Verde contro il Fumo al numero 800554088 dell’Istituto Superiore di Sanità per ricevere una consulenza da parte di esperti. In alternativa, il medico di medicina generale può indirizzare il tabagista al Centro Anti Fumo (CAF) più vicino.

Quali sono le principali difficoltà dovute alla disassuefazione da fumo di sigaretta?

Le prime 24 ore dall’ultima sigaretta sono le più difficili e i sintomi dell’astinenza sono più intensi nei primi giorni, andando gradualmente a ridursi dalla prima settimana al primo mese. Altre sensazioni di malessere, invece, quali l’irritabilità, la difficoltà di concentrazione, l’aumento dell’appetito, l’affaticamento, possono persistere per alcuni mesi.

Il desiderio impellente di una sigaretta, tuttavia, dura solo qualche minuto ed è sufficiente adottare alcune strategie per distrarsi, come fare una passeggiata, bere un bicchiere d’acqua, masticare una gomma o una caramella senza zucchero, chiacchierare con qualcuno.

Può essere di aiuto informare amici e parenti della decisione presa, affinché si possa contare sul loro supporto e sulla loro comprensione.

La nicotina è un anoressizzante, per cui può accadere (ma non sempre avviene) di ingrassare di 2-3 chili (non di più) subito dopo che si smette di fumare. Per ovviare a questa eventualità si possono semplicemente modificare le proprie abitudini alimentari, riducendo le porzioni dei pasti, bevendo molti liquidi, limitando l’assunzione di bevande alcoliche, preferendo spuntini a base di frutta e verdura anziché merendine dolci e snack salati e, infine, incrementando il livello di attività fisica svolta.

Le ricadute non devono scoraggiare: esse servono a riconoscere e ad affrontare i momenti critici.

Quali sono i benefici che si ottengono con lo smettere di fumare?

Ecco i benefici che si ottengono smettendo di fumare:

  • entro 20 minuti la frequenza cardiaca e la pressione del sangue si riducono;
  • entro 12 ore il livello di monossido di carbonio nel sangue diminuisce e torna a livelli normali;
  • entro 2-12 settimane la circolazione sanguigna e le funzioni polmonari migliorano sensibilmente;
  • entro 1-9 mesi si attenuano la tosse e il respiro corto;
  • entro un anno si dimezza il rischio di infarto del miocardio;
  • entro 5-15 anni il rischio di ictus diventa uguale a quello di un non fumatore;
  • entro 10 anni si dimezza il rischio di tumore al polmone e si riduce il rischio di cancro alla bocca, alla gola, all’esofago, al pancreas, alla vescica, alla cervice uterina;
  • entro 15 anni il rischio di infarto diventa uguale a quello di un non fumatore.

Smettere di fumare fa bene anche a chi ha già sviluppato malattie correlate al tabagismo e riduce del 50% la probabilità di avere un secondo attacco cardiaco. Cala, altresì, il rischio di impotenza, di avere difficoltà di concepimento, di aborto spontaneo e di partorire bambini prematuri o con basso peso alla nascita.

È bene ricordare che non fumare porta un arricchimento non solo in salute, ma anche in termini economici.

Abbandonare questo vizio deleterio, inoltre, salvaguarda la salute e il benessere delle persone (adulti e, soprattutto, bambini) e degli animali con cui si vive.

Una vita senza fumo è, insomma, una vita migliore, per noi stessi e per coloro che ci circondano e che amiamo.

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