Abitazione diroccata - Terremoto - Piano di emergenza

Piano di emergenza – Buone pratiche di protezione civile

Le emergenze possono verificarsi in qualsiasi momento e, nonostante la buona organizzazione della macchina di Protezione Civile, ci vorrà sempre del tempo prima che arrivino i soccorsi. Per tale motivo consigliamo a tutti di avere un piano di emergenza e un kit di emergenza in casa. Tra i compiti dei Volontari di Croce Rossa infatti c’è anche la divulgazione delle corrette norme di prevenzione anche per quello che riguarda la Protezione Civile.

Come tutti, speriamo sempre che situazioni di emergenza non accadano mai ma essere preparati e sapere cosa fare in caso di emergenza può essere utile per la salvaguardia di noi stessi e dei nostri cari.

Cosa fare quindi? Abbiamo pensato di suddividere in facili step le azioni da fare, vediamo quali sono:

1. Preparare un piano di emergenza familiare

Per farlo bisogna tenere conto delle criticità del territorio dove si vive (rischio idrogeologico, zona soggetta a terremoti ecc). Purtroppo, non si è mai abbastanza preparati in caso di terremoti e/o alluvioni.
Consigliamo di organizzare una piccola riunione familiare di pochi minuti con tutti i componenti della famiglia: adulti, anziani, bambini.
Fate una perlustrazione della casa, individuate insieme le criticità presenti in casa (oggetti pesanti su mensole, mobili non fissati ecc.). Cercate, nei limiti del possibile, di risolvere queste criticità e se non fosse possibile rendete partecipe tutti i membri di casa dei possibili pericoli individuati. Comunicate ai bambini, senza spaventarli ovviamente, di tenersi lontano da quelle zone in caso di emergenza.

Fatto ciò, inviduate un posto sicuro all’interno della casa. Se l’abitazione è su più piani trovate un luogo sicuro per piano.

Individuate la migliore via di fuga dalla abitazione

Individuate un luogo di incontro della famiglia in caso di emergenza (è da usare nei casi in cui non si possa più tornare in casa o nei casi in cui si è separati). Deve essere un luogo dove tutta la famiglia possa incontrarsi, appena fuori casa in caso di evacuazione, sul territorio comunale nei casi in cui il nucleo familiare è separato. Tutta la famiglia deve essere a conoscenza di un unico luogo di incontro, che può coincidere anche con un’area di attesa.

Le aree di attesa sono i luoghi di prima accoglienza per la popolazione; possono essere utilizzate piazze, parcheggi, spazi pubblici o privati non soggetti a rischio (frane, alluvioni, crollo di strutture attigue, etc.), raggiungibili attraverso un percorso sicuro. Il numero delle aree da scegliere è funzione della capacità ricettiva degli spazi disponibili e del numero degli abitanti. In tali aree la popolazione riceve le prime informazioni sull’evento e i primi generi di conforto.

Le aree di attesa della popolazione saranno utilizzate per un periodo di tempo compreso tra poche ore e qualche giorno.

Rendete partecipe tutto il nucleo familiare (anche i bambini) delle procedure di emergenza, quando e come scollegare le utenze (gas, luce, acqua), come fare una chiamata di emergenza.
Tenete in un posto bene visibile una lista dei numeri telefonici di emergenza e dei contatti familiari per le emergenze.
Non dimentichiamo che non siamo soli, prendete in considerazione la possibilità di come aiutare i vicini o i membri della famiglia che possono avere bisogno di un’assistenza particolare (persone anziane, disabili ecc.). Se ad esempio nel condominio vive un anziano da solo alla prima occasione fate presente che in caso di emergenza sarete disponibili ad aiutarlo.

Se possibile fate rientrare nel piano di emergenza tutte le persone che potete aiutare.

Parlate con tutti i membri della famiglia e con i vicini che aiuterete di cosa fare/non fare durante una emergenza. Spesso sono le azioni istintive e imprudenti quelle che hanno gli effetti peggiori. Percorrere strade o sottopassaggi inondati, recarsi su un ponte o in prossimità di un fiume, andare in cantina o uscire di casa per spostare l’auto, sono comportamenti scorretti e pericolosi ma purtroppo frequenti.

Referente familiare per le emergenze

Nel piano di emergenza individuate un referente familiare per le emergenze. Ma cos’è un referente familiare per le emergenze?
È semplicemente una persona che vive al di fuori del territorio e che ciascun componente della famiglia potrà contattare, in caso di emergenza, per ottenere notizie sull’evolvere dell’evento o sulla situazione dei familiari eventualmente separati dal resto della famiglia.

Ogni membro della famiglia dovrà essere a conoscenza del numero di telefono del contatto indicato come referente famigliare. Tutti i componenti della famiglia devono essere al corrente del piano di emergenza.

2. Kit di Emergenza

Un kit di emergenza è di fatto uno zainetto che deve contenere tutto l’occorrente nel caso si debba evacuare velocemente la zona. Tutti i componenti della famiglia devono sapere dove si trova.
Al suo interno devono essere custoditi:

  • torcia elettrica possibilmente a manovella – in commercio se ne trovano di diversi tipi;
  • radio, anche questa possibilmente a manovella; ne esistono di moderne ed economiche che si ricaricano anche con la luce solare;
  • batterie di scorta, di ogni formato e tipo – verificate ogni tot tempo che non siano scadute;
  • documenti importanti (carte d’identità, elenchi di persone da contattare, copie delle prescrizioni mediche, ecc);
  • contanti – senza esagerare, portarsi dietro un “tesoretto” potrebbe essere controproducente;
  • coltellino multiuso;
  • chiavi di riserva di casa e chiavi di riserva della macchina.

Lo zaino di emergenza può contenere inoltre:

  • articoli speciali per altri membri della tua famiglia (pannolini e latte per bambini, ecc.);
  • piccola cassetta di pronto soccorso;
  • medicine generiche – aspirine, anti dolorifici ecc;
  • sapone antibatterico.

Quando si evacua la propria abitazione bisogna sempre ricordarsi di:

  • prendere il cellulare con il caricabatterie e, se possibile, una batteria supplementare carica;
  • prendere gli accessori medici indispensabili (occhiali da vista, protesi acustiche, ecc.);
  • chiudere acqua, gas, e corrente elettrica.

3. Scorta per le emergenze

Nel piano di emergenza e per ogni evenienza è sempre consigliato tenere nella propria casa una scorta per le emergenze. La scorta è costituita da tutto l’occorrente per prendersi cura della propria persona e dei familiari. In particolare è composta da:

  • le cose contenute nello zaino di emergenza;
  • cibo e apriscatole (cibi non deperibili e facili da preparare, in quantità per almeno per 3 giorni);
  • acqua (almeno 2 litri per persona al giorno);
  • qualora si abbiamo animali domestici pensare anche a loro tenendo in casa abbastanza cibo a loro destinato.

Conclusioni

Questi sono soltanto alcuni dei nostri consigli per un piano di emergenza in casa. La Protezione Civile Italiana sul suo portale offre tutte le informazioni necessarie per i vari tipi di scenari e su come affrontare le varie emergenze.

Per qualsiasi necessità i nostri Volontari sono a disposizione per chiarire ogni dubbio, per dare consigli su come rispondere in modo corretto alle emergenze che si possono verificare aiutando nella pianificazione di un piano di emergenza familiare.

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